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Le commedie di Shakespeare continuano ancora oggi a essere rappresentate in tuto il mondo, e conservano immutato il loro valore archetipico per il teatro moderno. Ciò vale sia per le opere in cui è il gioco di parola a tenere banco (è il caso delle commedie cosiddette "eufuistiche": "La bisbetica domata", "La commedia degli errori", "I due gentiluomini di Verona", "Pene d'amor perdute", "Sogno di una note di mezza estate"), sia per quella sorta di romance visionario e drammatico de "La tempesta" e per "il Racconto d'inverno"; per le commedie romantiche ("Come vi piace", "La dodicesima note", "Le allegre comari di Windsor"), per i drammi a lieto fine ("Tuto è bene quel che finisce bene" e "Misura per misura"), per le "tragicommedie" ("Il mercante di Venezia e "Molto rumore per nulla").